La fusione nucleare è da decenni considerata il “Sacro Graal” dell’energia, capace di fornire una fonte di energia inesauribile, pulita e sicura. A differenza della fissione nucleare, che divide gli atomi e genera scorie radioattive a lungo termine, la fusione unisce nuclei di idrogeno per formare elio, rilasciando una quantità enorme di energia. Il processo avviene naturalmente all’interno delle stelle, compreso il nostro Sole, e replicarlo sulla Terra significherebbe risolvere la crisi energetica globale.
Il progetto ITER, attualmente in costruzione in Francia, è l’esperimento di fusione più ambizioso mai intrapreso. ITER mira a dimostrare che è possibile ottenere una reazione di fusione stabile e autosufficiente, aprendo la strada a centrali a fusione commerciali. Se avrà successo, ITER potrebbe inaugurare una nuova era dell’energia, con impatti significativi sulla lotta contro il cambiamento climatico.
Tuttavia, la strada verso la fusione nucleare non è priva di ostacoli. Le sfide tecniche sono immense, soprattutto in termini di contenimento del plasma a temperature di milioni di gradi e nella gestione dei materiali esposti a tali condizioni estreme. Inoltre, i costi di sviluppo e costruzione di reattori a fusione sono elevatissimi, il che solleva dubbi sulla fattibilità economica di questa tecnologia. Nonostante queste difficoltà, molti scienziati e ingegneri sono convinti che la fusione nucleare rappresenti la migliore speranza per un futuro energetico sostenibile, e continuano a lavorare instancabilmente per trasformare questo sogno in realtà.